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 Il LAVORO "NOBILITA", a 3,95 euro l'ora.... VIOLACEA.....
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

Esplosione alla centrale di Marcoule. Valori 500 volte più alti di quanto era stato ammesso inizialmente. EDF ha deliberatamente mentito minimizzando la portata delle emissioni.

Lunedi, 12 Settembre, alle 11:45, un'esplosione alla centrale nucleare di Marcoule, una struttura appartenente a EDF, aveva causato un morto ed altri feriti. Questo impianto contiene anche numerosi depositi di grandi quantità di rifiuti radioattivi e di movimentazione del combustibile MOX , plutonio.

Il 29 settembre, a seguito di una verifica, l'ASN ha rivalutato l'ammontare di 30 milioni di becquerel, a 500 volte più di quanto era stato segnalato. EDF ha deliberatamente mentito e riduce al minimo la portata dell'emissione.

Cifre sbagliate, o false, sulla radioattività dei rifiuti:

IL CRIIRAD AVEVA RAGIONE!

In un comunicato stampa del 30 settembre 2011 il CRIIRAD denuncia la sottovalutazione del rischio da parte dell'azienda e la connivenza, da parte degli esperti ufficiali.

Il 23 settembre scorso il CRIIRAD ha interpellato le autorità incaricate alla protezione dalle radiazioni e sicurezza nucleare, le Autorità di Sicurezza Nucleare, i Ministeri della salute, industria ed ecologia. Ha denunciato la segretezza degli elementi chiave del caso e la pubblicazione da parte dell' IRSN di un dato sorprendentemente basso (63 000 Bq) per l'attività di quattro tonnellate di rifiuti metallici presenti nel forno al momento dell'esplosione. Il CRIIRAD ritene che la valutazione sia «assolutamente incompatible» con il valore di 8,5 Sv/h che sarebbe stato riscontrato sul corpo della vittima dell'esplosione, José MARIN. Le informazioni sulle dosi vengono da una fonte indipendente, il CRIIRAD, pertanto il CRIIRAD è rimasto senza risposte e chiede chiarimenti.

[comunicato CRIIRAD del 23/09/11]

Mercoledì 28 settembre tramite il sito web della Dauphine Libere, il CRIIRAD viene a conoscenza delle dichiarazioni del Procuratore della Repubblica incaricato alle indagini, M. Robert Gelli, dichiarazioni che confermavano l'entità delle dosi riscontrate. Pertanto il CRIIRAD ha inviato ieri al Procuratore della Repubblica una lettera ufficiale sottolineando l'impossibilità di misurare un tasso di dose così elevato, se la contaminazione proviene da "rifiuti metallici leggermente contaminati" come sostengono l'ente gestore e l' IRSN e chiedendo che l'indagine preveda la realizzazione di una mappatura delle dosi analizzate in laboratorio al fine di stabilire l'effettiva attività di 4 tonnellate di rifiuti radioattivi.

[comunicato CRIIRAD del 29/09/11]

Il CRIIRAD ha appena appreso della nota informativa dell' ASN pubblicata ieri sul suo sito web, che indica «la prova che la sezione interessata dall'esplosione conteneva, al momento dell'incidente, un carico di circa 4 tonnellate di rifiuti ad una attività di 30 MBq e non 63 kBq come il gestore aveva inizialmente indicato». Questa nuova valutazione è 476 volte superiore a quella che è stata diffusa sin dal 12 settembre.

QUESTE INFORMAZIONI SOLLEVANO DELLE DOMANDE MOLTO PESANTI:

1. Sarebbe stata pubblicata questa rivalutazione se il CRIIRAD non avesse interpellato ufficialmente, tramite lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, le varie autorità il 23 settembre?

2. Come è possibile che l'esperto di Stato, l'Istituto per la Protezione Radiologica e la Sicurezza Nucleare, che era presente nel sito e che non ha nulla in comune con quelli del CRIIRAD, abbia ripreso appieno la valutazione dell'operatore senza alcun sospetto? La cifra di 63 kBq è stata pubblicata il 12 settembre dall' IRSN senza alcuna correzione successiva.

3. Quale credibilità offrono, per l'auto-monitoraggio del gestore, i dispositivi di controllo essenziali per l'installazione di CENTRACO? Da 63 kBq a 30 MBq, la differenza non è del 10 o 20%, ma quasi 500 volte!

Ed è altamente improbabile che si tratti di una combinazione sfortunata di circostanze che l'esplosione sulla singola partita di rifiuti sia sottovalutata da parte del gestore. Ricordiamo che il CRIIRAD aveva studiato il piano per creare una istallazione a CENTRACO e una delle principali critiche mosse era il fatto specificamente incentrato sulla inaffidabilità del sistema di controllo dell'attività dei rifiuti.

Diviene pertanto lecito chiedersi, sostengono al CRIIRAD, se la CENTRACO non stia funzionando in completa violazione delle regole che la governano come la violazione di limiti di emissione per gli inquinanti radioattivi e sostanze chimiche in atmosfera e nel Rodano. Se le emissioni effettive sono 10 volte o 100 volte come riportato nei comunicati .

In ogni caso, l'operazione determinerà se la sottovalutazione dell'attività dei rifiuti è un'azione intenzionale dell'operatore o una mancanza di controllo dei materiali radioattivi utilizzati. Qualunque sia la spiegazione, la scoperta è di particolare preoccupazione.

Il CRIIRAD ha deciso quindi di presentare un ricorso in tribunale che sarà probabilmente confermato col prossimo Consiglio di Amministrazione dell'Associazione, previsto per il 14 ottobre.

L'obiettivo sarà quello di assicurare che tutte le responsabilità siano accertate:

l'esplosione ha causato la morte di un lavoratore. Un altro rimane in condizioni critiche.

RNA DIFFUSION - [Fonte: CRIIRAD/France] - http://www.criirad.org/actualites/dossier2011/marcoule/cp_centraco.pdf

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Di nonukes (del 16/10/2011 @ 14:30:55, in PER NON DIMENTICARE, linkato 1927 volte)

ANONYMOUS PEOPLE

Malgrado la convergenza verso Roma, organizzata attraverso bus e treni, da varie SIGLE, a Torino viene dato appuntamento per le 15 nella centralissima Piazza Castello. Nella mattinata vi era già stato un presidio sotto la sede di Banca d'Italia.

Uniche bandiere a sventolare quelle NO-TAV e striscioni e cartelli tutti rigorosamente anonimi. Attorno alle quattro fontane si radunano circa un migliaio di persone. Dopo un'oretta all'urlo di "corteo corteo" il corteo prende forma ed imbocca via Roma in direzione della stazione. Tamburi, suoni e imprecazioni contro un sistema economico, identificato come Sistema.

Si dica quel che si vuole... ma la cosa positiva rispetto alle manifestazioni pilotate da partiti e sindacati di un tempo, sempre volte ad avere come controparte le istituzioni ed i palazzi della politica... è che appunto in questo nuovo fenomeno si identifica il Potere Economico (nel caso recente quello "finanziario") come fonte di Mali e sofferenza sociale.  Ruolo dei politicanti è stato sempre quello di DEVIARE l'attenzione dai Veri Potentati. Solo qualche anno fa sarebbe stato INIMMAGINABILE prendere di mira il sistema bancario: la sbirraglia istituzionalizzata con i suoi servizi D'ORDINE... l'avrebbe impedito. 

Ma andiamo avanti. Imboccata via Roma la piccola folla inizia incredibilmente a crescere. In pochi minuti l'intero corso si trasforma in corteo e giunge nella vastissima Piazza San Carlo... dove la testa del Corteo, guidata anonimamente da quelli che possono essere solo giovanissimi studenti si dirige sotto la centralissima sede di BANCA INTESA - SAN PAOLO.

Cresce l'attenzione, la folla s'accalca... la piazza si riempie. Il rumore dei tamburi rimbomba e le urla ed imprecazioni contro questa Istituzione della Democrazia di Mercato si fanno forti e precise: "MAFIOSI" - "ASSASSINI".


Bene, benissimo. Un messaggio chiaro per i passeggiatori del sabato sorpresi dall'evento.

 

 

qui una sintesi video del passaggio sotto Banca Intesa :

Il corteo si ricompone e prende nuovamente la direzione di via Roma per poi dirigersi verso la sede di Equitalia e Banca D'Italia.

Sul percorso avviene un blocco del traffico dove un tram che pensava di passare comunque viene costretto a fermarsi ed i passeggeri costretti a scendere.

Dal megafono un invito ai passeggeri a "non imprecare" e a non prendersela con i manifestanti "anche perché presto un biglietto lo pagherete quanto un tram intero"... urla a mo' di sberleffo il megafono...

Il corteo si dirige quindi sotto la sede di Equitalia... che a Torino condivide un immenso stabile lussuoso che condivide con UNICREDIT. Volano alcune uova colorate (o marce che siano) che ridisegnano in stile Pollock l'austero portone di questi privati che fanno usura su mandamento dello Stato.

A poche centinaia di metri vi è poi la sede di Banca d'Italia... che è già presidiato da un cordone di polizia che impedisce di avvicinarsi al portone. La sosta obbligata con urla ed imprecazioni per poi dirigersi verso il punto di partenza di Piazza Castello per poi sciogliersi dopo aver girato una parte del centro.

Nessun incidente nessuna tensione.

Resta il fatto positivo che qualche migliaio di persone (fra cui molti giovanissimi) sono scesi in piazza su contenuti impensabili negli ultimi trent'anni. Come già fatto notare prima, Capipopolo e servizi d'ordine... in passato hanno sempre veicolato le proteste sotto la referenza politica. Era impensabile, un tempo, rivolgersi contro il Potere economico. Questa volta l'assenza di partiti ed affiliati di sistema (violacei o no che siano) oltre ad essere un fatto POSITIVO s'è fatta sentire.

Altra cosa POSITIVA. Per tutta la manifestazione la deriva monotematicamente "antiberlusconiana" tra slogan e megafonate non si è verificata. Massimo 30 secondi o un minuto. Per il resto temi globali di contrapposizione ad un modello economico che va ben oltre il berlusconismo. In questo senso il salto di qualità di questa esperienza può essere considerata in termini puramente anticapitalistici.

Resta invece un'amarezza. NON ignorabile. Qualunque fosse stato il senso o l'epilogo di questa manifestazione piemontese.

A pochi metri dalla manifestazione, nella centralissima, pedonale e chilometrica Via Garibaldi vi era un altro corteo immenso. Imponente, impressionante: quello dei passeggiatori del sabato sera e dello shopping. Totalmente ignari di quanto accadeva a pochi passi dietro qualche isolato...

NON solo. Sempre a pochi passi dalla manifestazione vi è il grande, grandissimo, mercato di Porta Palazzo... con una massa ancora piu' imponente, una folla spaventosissima di proletari, sottoproletari, precari, immigrati da tutto il mondo.

Questi manco sanno o hanno mai sentito nominare la parola "indignados"... totalmente ignari anche loro si accalcavano, come ogni giorno o come ogni sabato per cercar cibo fra le bancarelle (essendo inaccessibili i prezzi dei negozi e dei supermercati...). Un abisso di anni luce, forse incolmabile, rispetto alla consapevolezza di quel qualche migliaio in corteo.

Perché mai si continui a scappare dalla gente resta un mistero (ad esser buoni)... infondo la vera gente era lì e non si può certo dire che si è fatto qualcosa per coinvolgerla. Magari piu' in là....

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