3 Anni fa l'Italia diceva ancora NO al nucleare. Perché NON è finita.

★ Dopo ben 2 referendum (1987 e 2011) la vicenda nucleare italiana NON è ancora finita. L'inquietante studio di Daniele Rovai al Chernobyl Day di Vasto.

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Dagli atti dell'evento di Vasto: Fukushima-Chernobyl Days - 50 Days of Simultaneous Actions in the world.

 
"L'Italia è ancor oggi un paese nucleare. Se un'azienda elettrica, per esempio EDF, EON, la stessa ENEL, volesse aprire una centrale ELETTRONUCLEARE nel nostro paese avrebbe a disposizione le norme di legge per farlo. Pur con due referendum che ci sono stati propagandati da chi usa il nucleare come feticcio per farsi pubblicità – e mi riferisco al partiti come l'IDV e ai gruppi ambientalisti come Greenpeace."

Ad affermarlo è Daniele Rovai intervenuto in video conferenza al Chernobyl Day di Vasto (e di cui vi proponiamo anche la versione video, come intervista) trasmessa in diretta streaming dal canale RNAnews durante l'evento del 26 Aprile dove è stato proiettato nella Sala Convegni dei centralissimi "Ex Palazzi Scolastici" il film "Materia Oscura" di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti. Evento che ha visto anche la partecipazione in video conferenza di attivisti antinucleari dagli USA come Erica Gray, Libbe HaLevy e da Mumbay, India, di Anuj Wankhede.

Secondo Rovai "se in Italia non si costruiscono da decenni centrali elettronucleari e reattori di ricerca è solo perché non conviene. Non conviene perché l'iter per costruirle è tortuoso – come deve esserlo una regolamentazione che tratta dispositivi a fissione – e pieno di sorprese – le proteste delle popolazioni. Se ci fosse una legislazione simile a quella che c'è per costruire infrastrutture pubbliche – autorizzazione unica, conferenza di servizi, etcc – che semplificano i controlli dando al costruttore privato mano libera – valga come esempio la finanza di progetto (o project financing cosidetto) .
I nostri costruttori e le nostre banche farebbero a gara a proporre progetti e finanziamenti. Ma non è così. Anche se nel 2008 il governo Berlusconi con la legge 1441 tentò il colpaccio.."

Rispetto a questa introduzione Massimo Greco, intervistando Daniele Rovai, ha posto un elemento (vedi video), oggi dimenticato dai più, che risale alle cronache antecedenti il Referendum dove la Presidente di Confindustria di allora, Emma Marcegaglia, oggi promossa renzianamente al vertice di ENI..., ebbe a dichiarare, ripresa da numerosi quotidiani, che in caso di ripensamento del governo o dei governi si sarebbero dovute risarcire le imprese impegnate nel piano energetico. Queste imprese esistono, tant'è che il 26 Aprile 2010, durante una manifestazione in Piazza Affari, a Milano, di fronte alla Borsa... RNA diffuse la lista dei nomi (pubblicata anche da numerosi quotidiani...) ed erano anche tante.
Come mai NON se ne parla più? Non risultano interrogazioni parlamentari in merito. Non sarà mica che, come spesso avviene, in questo Paese di Misteri ci ritroviamo a "risarcire" queste "aziende" con strane (solite) "partirte di giro" che poi vanno a pesare sulle bollette?
Su questo elemento, Rovai, ha risposto di non essere a conoscenza di questa lista di aziende e delle dichiarazioni stesse della Marcegaglia ma in riferimento alle bollette ha ricordato che già stiamo pagando per lo smantellamento delle vecchie centrali sin dal 2000 anche se in tutti questi anni lo smantellamento non è mai partito così come restano notoriamente equivoche le voci sulle rinnovabili ribadendo che allo stato attuale della legislazione, non appena vi saranno le condizioni economiche e politiche favorevoli "questi partiranno all'attacco": le Lobby non perderanno tempo a rilanciare l'opzione nucleare, e lo faranno con i soldi pubblici.

 

Italia Nucleare, dopo il Referendum, Perché NON è finita.

di Daniele Rovai

Ecco le leggi che ancor oggi regolano la gestione delle sorgenti radioattive e la costruzione, gestione e smantellamento di centrali elettronucleari e di ricerca.

Legge 230 del 17 marzo 1995


Art. 37
Impianti non soggetti ad autorizzazione ai sensi dell'articolo 6 della legge 31 dicembre 1962, n. 1860
Gli impianti nucleari comunque destinati alla produzione di energia elettrica compresi anche quelli non soggetti all'autorizzazione di cui all'articolo 6 e seguenti della legge 31 dicembre1962 n. 1860, possono essere costruiti solo a seguito del nulla osta alla costruzione, sotto il profilo della sicurezza nucleare e della protezione sanitaria.

Art. 38
Istruttoria tecnica

Art. 39
Consultazione con le Amministrazioni interessate

Art. 40
Parere dell'ANPA

Art. 41
Progetti particolareggiati di costruzione

Art. 42
Collaudi

Art. 43
Prove non nucleari

Art. 44
Prove nucleari


Legge 31 dicembre1962 n. 1860

Art. 6

L'esercizio di impianti di produzione e utilizzazione dell'energia nucleare a scopi industriali nonché gli impianti per il trattamento e la utilizzazione dei minerali, materie grezze, materie fissili speciali, uranio arricchito e materie radioattive, con esclusione degli impianti comunque destinati alla produzione di energia

elettrica, sono autorizzati con decreto del Ministro per l'industria e per il commercio, sentito il Comitato nazionale per l'energia nucleare.

Il richiedente deve dimostrare di possedere capacità tecnica ed economica adeguata. Deve presentare il progetto dell'impianto, indicando particolarmente la località prescelta, le modalità per la dispersione ed eliminazione dei residui radioattivi, la spesa ed il tempo necessario di realizzazione, le modalità per la prestazione della garanzia finanziaria prevista dall'art. 19.

Il decreto di autorizzazione deve indicare le modalità della garanzia finanziaria per la responsabilità civile verso i terzi, nonché le modalità di esercizio che si ritengano necessarie per la tutela della pubblica incolumità ed ogni altra disposizione ritenuta opportuna per l'esercizio dell'impianto.

Le modifiche degli impianti devono ottenere la preventiva approvazione del Ministero dell'industria e del commercio, sentito il Comitato nazionale per l'energia nucleare.

 

Questa legge è oggi ancor valida tanto che è stata modificata
(ma solo per alcune parti accessorie) da due decreti legislativi:

Dlgs 15 febbraio 2010, n. 31 (23/03/2010)
Dlgs 4 marzo 2014, n. 45 (10/04/2014)


Per essere chiari:

se un'azienda, un'università, vogliono costruire un reattore nucleare di ricerca lo possono fare chiedendo un'autorizzazione ministeriale. Non servono le regole della Legge 230. Un decreto e si costruisce.


Ma cosa diceva il referendum del 1987?

Volete che venga abrogata la norma che consente al Cipe (Comitato
interministeriale per la programmazione economica) di decidere sulla
localizzazione delle centrali nel caso in cui gli enti locali non decidono entro tempi stabiliti?


Volete che venga abrogato il compenso ai comuni che ospitano centrali nucleari o a carbone?

Volete che venga abrogata la norma che consente all’ENEL (Ente Nazionale
Energia Elettrica) di partecipare ad accordi internazionali?


In sostanza si chiedeva di abolire delle facilitazioni per la cotruzione. Ma non si vietava di costruirle. Il governo decide una moratoria di 5 anni e poi decide di smantellare l'esistente..... ma dal 1999 con la liberalizzazione del mercato elettrico e la trasformazione di ENEL in azienda privata, se voleva, poteva costruire nuove centrali nucleari.

Cosa fa nel 2008 Berlusconi? Inserisce delle norme in un decreto legge che devono semplificare le procedure della 230. Non scrive una legge che riproponga il nucleare, ma una serie di norme da affiancare alla 230.

Sintetizzando la legge dice:

Dove costruire le Centrali Nucleari

Scegliere quali Impianti costruire


Decidere come compensare i comuni che avranno quelle servitù nucleari.
(rimettono una norma eliminata dal referendum del 1987)

Dove costruire i Depositi per le scorie radioattive

Stabilire le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi, le regole cioè, per l’industria nucleare

Decidere che gli impianti nucleari sono aree di interesse strategico nazionale e quindi soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione (forze armate)

Avere il potere (il governo) di sostituirsi alle decisioni prese dagli enti locali (comuni, provincie e regioni) coinvolti nel procedimento autorizzativo in caso di mancato raggiungimento delle necessarie intese (rimettono una norma eliminata dal referendum del 1987)

Permettere l’uso dei terreni militari per la costruzione
di “impianti energetici” (leggi nucleari)



Cosa abroga il referendum voluto dall'IDV del 2011?

Abroga le norme introdotte dalla legge 1441.
Con la vittoria del referendum tutto ritorna come prima.

C'è la 230 e le altre leggi.
Basterà che un nuovo governo riproponga quelle norme.....e si dovrà fare un terzo inutile referendum?

La soluzione perché l'Italia non sia una nazione nucleare....è una sola:
una LEGGE COSTITUZIONALE con un unico articolo

ART 1
In Italia non si possono costruire impianti nucleari per la ricerca e la produzione di energia elettrica.

Ma a nessuno interessa una legge del genere.

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La versione video con intervista durante l'Evento di Vasto trasmessa in diretta streaming:



 

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Cinghiali radioattivi in Italia: "E' l'onda lunga del disastro di Chernobyl" - Nuovi dati dell'Istituto Zooprofilattico sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, che da tempo analizza e studia cinghiali a caccia delle tracce di cesio 137  

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Thorium Military Proliferation in Italy - The Map. (english)

di Massimo Greco:

Tutto quello che i fanatici supporters del Business nucleare al torio non vi diranno mai. __________________________________

CERCEMAGGIORE - Molise:
Giungono le conferme dell'ARPA - sostanze tossiche e radioattività abnorme nell'area ex Montedison.
RNA aveva diffuso a Vasto le cronache di Aprile durante il Chernobyl Day:


APRILE 2014 - Cercemaggiore (CB): Ai pozzi compare il cartello «Zona radioattiva».
L’area a ridosso dei vecchi pozzi petroliferi di Cercemaggiore è diventata «zona radioattiva». Lo dimostrano i cartelli, affissi nel sito dove l’Arpa ha registrato i valori preoccupanti anticipati da «Il Tempo»: una radioattività, nei pressi delle vasche di accumulo dei pozzi, di 10 volte superiore ai parametri di fondo. «Quello che è venuto fuori è inquietante – ha commentato l’assessore regionale all’ambiente Vittorino Facciolla –. Se il livello di radioattività è questo figuriamoci qualche anno fa la situazione qual era.

GIUGNO 2014 -  L’Arpa ha terminato i controlli a Cercemaggiore in località Capoiaccio. Nella zona, dove sorgevano gli ormai noti pozzi petroliferi della Montedison, sono stati riscontrati valori di radioattività superiore 10 volte i limiti previsti dalla legge.
Campobasso. Nessuna contaminazione delle acque, ma radioattività abnorme già accertata e, dagli ultimi esami, anche presenza di benzene e diclorometano oltre i limiti.
È quanto emerso dalle recenti analisi chimiche effettuate dall’Arpa Molise ai pozzi di Cercemaggiore dove dagli anni sessanta la Montedison ha estratto petrolio e poi interrato, a 3280 metri sotto terra, sostanze ancora da identificare.
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"L'EREDITÀ NUCLEARE:
SOGIN, UN'ESPERIENZA ALLARMANTE"

di Daniele Rovai:

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"LA STORIA IMPOSSIBILE:
LA NUOVA SANITÀ IN TOSCANA ALLARMANTE"

di Daniele Rovai:

I 4 NUOVI OSPEDALI TOSCANI E LA LEGGE TRUFFA DEL PROJECT FINANCING.
Una inchiesta che non perdona e non risparmia niente e nessuno. “Ecco perché la legislazione viene modificata ed orientata ai fini descritti sopra con l’invenzione del Project Financing, la Finanza di Progetto, un sistema in cui il Pubblico mette le maggiori risorse, una banca finanzia il privato sui futuri guadagni, il Pubblico garantisce il privato e la banca, e il privato avrà milioni di Euro all’anno, per decenni, sborsati dal Pubblico come affitto. Insomma una rendita futura che durerà decenni per il privato assicurata con denaro pubblico”. (dalla prefazione).

Chi è Daniele Rovai
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Events:
GUARDA QUI LA VERSIONE COMPLETA DEL FILM "MATERIA OSCURA" di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti - proiettato durante il Chernobyl Day di Vasto e trasmesso in diretta streaming da RNAnews e qualche settimana dopo trasmesso in chiaro anche da RAI5 (disponibile ora anche su youtube):


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NEWS THAT YOU NEED TO KNOW:

CASO QUIRRA:
Torio: 500 volte più pericoloso dell'Uranio.
DL'audizione del Prof. Evandro Lodi Rizzini (CERN ed Università di Brescia) alla Commissione parlamentare d'inchiesta sull'esposizione a possibili fattori patogeni, con particolare riferimento all'uso dell'uranio impoverito - Resoconto sommario n. 60 del 08/02/2012.
Qui l'intero documento in PDF dal Senato:
http://www.senato.it/service/PDF
Qui la completa versione Audio trasmessa da Radio Radicale:
RADIO RADICALE - SENATO





CASO QUIRRA
Una "superperizia" volta a vantaggiare più le LOBBY che non a servizio del Tribunale di Lanusei.

RISULTATI AMPIAMENTE PREVISTI METODOLOGIA INADEGUATA COME KOSOVO.
Dal Comitato sardo Gettiamo le Basi:

Sul caso Quirra le conclusioni del perito del Tribunale, prof. Mariani, non confermano e non smentiscono la contaminazione ambientale, rinviano a ulteriori ricerche. I risultati non stupiscono. Gettiamo le Basi li aveva annunciati con largo anticipo (si veda comunicato 17 marzo 2013 riproposto il 18 novembre) e adesso è costretto a ripetersi: la metodologia di ricerca utilizzata dal superperito incaricato dal giudice Clivio si è rivelata da tempo inadeguata. E' la stessa usata nel 2001 dall’UNEP (United Nations Environment Program) in Kosovo dove sono state sparate dieci tonnellate di uranio impoverito, stando alle documentazioni Nato corredate dalle mappe dei punti d’impatto. La “classica” analisi geochimica delle matrici ambientali (suolo, acqua ecc.) in quella situazione ha rilevato: “Non esiste alcuna contaminazione diffusa e misurabile”. L’UNEP, però, ha concluso con l’ ammissione di avere usato una tecnica non idonea e ha indicato metodologie più consone.

LEGGI L'Intero comunicato qui.