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IRAN - Tra le carte di Sergio Castellari una pista sulle forniture nucleari.
Di nonukes (del 08/12/2011 @ 16:27:44, in PER NON DIMENTICARE, linkato 4398 volte)

IRAN - Tra le carte di Sergio Castellari una pista sulle forniture nucleari.

Affiorano gli elementi di un giallo in odore di Irangate: l' embargo all' Iran di Komehini e il ruolo della Germania - Archivi Corriere della Sera.

Affiorano gli elementi di un giallo in odore di Irangate - TITOLO: Tra le carte di Sergio Castellari una pista sulle forniture nucleari

Vi proponiamo un interessante riferimento storico. Molto UTILE per comprendere cosa avviene in questo periodo in cui imperversano la Povertà estrema di memoria e la cialtroneria filo islamica del neonazismo infiltrato tra le deficienze "dal basso"... che vedono nella "NUCLEARIZZAZIONE" dell'Iran una sorta di legittimità di PRESUNTI "antimperialismi" da contrapporre al "capitalismo!" americano...

Come se il super capitalismo i$lamico, cine$e o quello Nazional Socialista di Putin (di coerentissima derivazione Nazional Bol$cevica)... ecc. fossero terreni vergini a confronto dell'"Occidente". Molti (TROPPI) per ragioni di disonestà ed opportunismo interiore NON amano ricordare la Vicenda dell'"IranGate....". La Madre di tutti gli scandali: quando si scoprì che l'Amministrazione del "demoniaco" Reagan, in realtà, era il PRINCIPALE FORNITORE DI ARMI E DI DOLLARI... DEL Regime Nazi Fascista, appena instaurato, di Komehini. In chiave ANTI-Europea.

E non fu neppure Un caso che durante la famosa "guerra dimenticata", dove gli interessi e le connivenze tra le borghesia industriali si mischiano e si confondono... L'Iran (che bruciava, per deviare..., le bandiere americane) era prevalentemente FINANZIATO dagli USA... mentre l'Europa sosteneva l'IRAQ di SADDAM....

ROMA . E adesso come facciamo con l' embargo?

Eravamo riusciti ad aggirarlo grazie alla Germania, ma ora anche loro hanno deciso di bloccare le forniture.

Dice più o meno così il foglietto trovato fra le carte di Sergio Castellari. Un appunto o poco più, con precisi riferimenti a una fornitura "proibita" all' Iran di Khomeini.

 Forni per uso nucleare, come si e' detto. Che stando alle carte dovevano essere costruiti dall' Ansaldo (che ha smentito con molta decisione l' altro ieri) e fatti arrivare all' Iran attraverso la Deutsche Bank tedesca e la sua consociata inglese Morgan Grenfell.

Un appunto scritto a mano su carta intestata del ministero delle Partecipazioni Statali, con una calligrafia che però non è quella di Castellari. Un appunto pesante come un macigno, perché l' autore sembra essere un uomo dell' entourage del ministro, che era all' epoca il democristiano Carlo Fracanzani.

E perché la violazione di un embargo e' un reato. Ma non è finita.

In qualche modo quel pezzo di carta "odora" di servizi segreti. Su questo i giudici sono decisi a non dire niente, ma qualcosa e' venuto fuori lo stesso.

Si parla appunto di servizi italiani e tedeschi, come di due delle parti interessate a che il contratto andasse a buon fine.

Nella storia delle nostre "barbe finte" del resto avere le mani in pasta nei traffici d' armi o di altre cose proibite è una costante:

basti ricordare il generale piduista Giuseppe Santovito, morto nell' 84, inquisito nei primi anni ' 80 dal giudice Carlo Palermo proprio per traffico d' armi.

Era stato accusato di aver fatto da mediatore per una vendita di armi americane alla Somalia. O magari la storia piu' recente del "supercannone" che Saddam Hussein si stava facendo costruire a pezzi in vari Paesi del mondo, fra i quali c' era anche l' Italia.

A Terni una societa' dell' Ilva, la "Fucine", aveva addirittura versato una cospicua tangente per poter ottenere la commessa di costruzione della canna e della culatta della formidabile arma strategica.

Nella faccenda era finita anche la filiale della Bnl di Atlanta (quella appunto dell' "Irangate"), accusata di aver finanziato l' impresa con un prestito di 70 miliardi.

Ieri la Deutsche Bank ha nuovamente smentito qualunque collegamento fra l' istituto, Sergio Castellari e vendite irregolari di materiale nucleare.

Ma è una strana smentita, che parla solo del rapporto che l' ex direttore generale aveva con la banca adesso, evitando riferimenti al passato.

E invece l' appunto trovato fra le carte si riferisce a un contratto dell' 87 perfezionato solo nell' 88. Dice comunque il portavoce del gigante finanziario che "Castellari aveva da alcuni mesi un contratto di consulenza nel campo delle privatizzazioni".

Ma, aggiunge, "questo rapporto non aveva niente a che vedere col finanziamento delle esportazioni. Al quale ne' la Deutsche Bank ne' la Morgan Grenfell hanno partecipato". Ieri Sergio Castellari e' stato sepolto a Sacrofano, come aveva chiesto in quel biglietto lasciato sul sedile dell' auto. E rispettando le sue volonta' al funerale c' erano solo i familiari.

Loro non hanno mai avuto dubbi, a differenza di altri, su come sia morto il loro caro: hanno visto la sua ansia diventare ogni giorno piu' pesante, hanno visto i suoi nervi spezzarsi.

E quando hanno ricevuto le lettere, hanno capito subito cosa stava per succedere.

La storia terrena di Sergio Castellari si e' dunque chiusa ieri mattina, quello che ha sfiorato (forse per caso) nei suoi anni di lavoro continua invece a interessare la giustizia:

domani il procuratore aggiunto Ettore Torri e il sostituto Orazio Savia cominceranno a interrogare i testimoni che finora sono riusciti a trovare. Fra i primi a essere sentiti Giulio Andreotti (che incontro' Castellari quel giovedi mattina) e Vittorio Cavallari, l' amico dal quale il manager aveva trascorso la sua ultima notte.

Giuliano Gallo [4 Marzo 1993 - Corriere della Sera > Archivio > tra le carte di Sergio Castellari una pista sulle forniture nucleari ]

Altri Riscontri d'archivio:

CASTELLARI MEDIATORE CON L' IRAN - 03 marzo 1993 — pagina 9 - [ARCHIVIO LA REPUBBLICA DAL 1984]