TORNA ALLA HOME

LA BUFALA del NUCLEARE AL TORIO - Vol. 2

Thorium

 

 

 

 
 

 

Perché il Nucleare NON HA futuro.

Si può utilizzare anche del thorium per creare del combustibile.

Il thorium è un metallo presente nella maggior parte delle rocce e dei suoli; certi minerali contengono fino al 10% di ossido di thorium. L'isotopo che c'interessa è il thorium-232 leggermente radioattivo.

La sua emivita è tre volte più lunga di quella della terra, non costituisce una sorgente grezza di energia dunque, ma si può utilizzarlo come punto di partenza per creare un combustibile nucleare efficace. Si procede così:

• si irraggia il thorium-232, grazie ad un combustibile di partenza, del, per esempio, plutonio-239. Moderatamente fertile, il thorium-232 assorbe un neutrone e si transmute in thorium 233.
• Questo thorium-233 ha un'emivita di 22,2 minuti e si desintegra in protoattinio-233.
• Che protoattinio-233 di cui l'emivita è di 27 giorni, si desintegrea a sua volta in uranio-233.
• L'uranio-233 fissile può servire di combustibile, ma anche di fonte di partenza per irraggiare una coperta di thorium-232, perpetuando tutto il ciclo all'infinito.

Solamente, come è spesso il caso in materia di nucleare, non è semplice. Le tre operazioni necessarie alla produzione di plutonio pongono già, si è visto, dei seri problemi.

Il thorium, con le sue quattro operazioni, ne pone ancora più. L'uranio-233 che si ottiene in estremità di catena è contaminato da l’ uranio-232 e del thorium-228 altamente radioattivo che emette tutti due dei neutroni, riducendo la sua efficacia in quanto combustibile.

Altro svantaggio, si può utilizzarlo nelle armi nucleari. L'emivita relativamente lunga del protoattinio-233, 27 giorni, posa dei problemi nel reattore, a causa delle quantità sostanziali che rimangono talvolta durante un anno.

Certi reattori-di cui Kakrapar-1 e -2 in India-hanno raggiunto il loro rendimento massimale funzionando al thorium. Se il nucleare deve pensarsi a molto lungo termine, è probabile che il thorium sia la soluzione. Tuttavia una volta in più, si è ancora lontano da potere assicurare thorium completo il ciclo a scala industriale.

Nel futuro prossimo, il suo contributo sarà minimo, perché occorre una fonte di neutroni per chiudere il ciclo. Si potrebbe avere ricorso al plutonio ma le scorte sono limitate, quello che esiste, particolarmente se si fa ciò che Lovelock ci preme di fare, avranno molto lavoro se devono alimentare i reattori convenzionali et/ou i surgénérateurs come abbiamo appena visto.



Ed è preferibile, quando si ha la scelta, di non mescolare plutonio-239 ed uranio-233 - una mescolanza imprevedibile e potenzialmente molto pericolosa. Occorrerebbe dunque che i reattori al thorium generino loro propri combustibile di partenza a partire dall'uranio-233.

Il dramma, è che l'uranio-233 non esiste quasi allo stato naturale. Bisogna fabbricarlo a partire da plutonio-239 per lanciare un reattore.

Occorrerà 40 anni per generare abbastanza uranio-233 per sostituire il combustibile del primo reattore e lanciarne un secondo. Come nel caso dei surgénérateurs, si stima a 30 anni il termine necessario prima che il processo possa funzionare industrialmente, con poi 40 anni di surgénération.

Risultato, in 2075, avremmo solamente due reattori al thorium in attività.

 

Traduzione RNA Fabienne Melmi - Fonte: Pourquoi le nucléaire ne peut pas être une source d'énergie importante - Redazione RNA - Angela Di Rito - Massimo Greco.

CONTRO ogni $ovranità, anche nuclearia: 
DIECI 100 MILLE debunkerizzazioni.

La BUFALA isterica del NUCLEARE AL TORIO. VOL.1